| CANTO DI LEGNO Ancora fuggo, ma non vado per sole
 ad irridere gli occhi
 e debole mi ferma
 il canto prosciugato
 d'un usignolo di legno
 che si dissolve
 oltre il grigio dell'erba
 saggiamente nascosta
 fino alla primavera.
 Canto esso pure
 di legno, senza parole
 per evocare sogni
 e farli eterni,
 mai gettati e ne vola
 ogni ala d'arcana
 che scrive il viso,
 le lenzuola bianche,
 la pietra ultima
 di una casa raccolta.
 Serenamente muto
 mi sembrerà di essere
 resuscitato e poeta.
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